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25 APRILE.MARRESE (PROVINCIA DI MATERA); LIBERI SE NON SI DIMENTICA

Redazione 25-04-2023 14:39:27 3

MATERA- Ecco cosa ha detto oggi il presidente della Provincia di Matera Marrese nel discorso sul 25 aprile. 

"Si è liberi se non si dimentica.

Prima di condividere con voi una mia riflessione sul valore di questa importante ricorrenza saluto Sua Eccellenza il signor Prefetto di Matera, le autorità civili, militari e religiose, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche, le partigiane, i partigiani e tutti coloro che partecipano a questa cerimonia.

Oggi celebriamo la Festa della Liberazione della Repubblica Italiana: il 25 aprile non è soltanto una data simbolica.

Oggi diamo valore al ricordo di un momento storico fondamentale per il nostro Paese: la fine dell’occupazione nazifascista e la nascita dell’attuale Repubblica democratica.

Un giorno che dà pieno valore e significato a tutto ciò che rappresenta la più nobile conquista umana fondata sul rispetto del prossimo.

Penso alla pace come valore universale da difendere quotidianamente.

Penso alla democrazia, all’uguaglianza, ai principi inviolabili che rendono la nostra Costituzione un modello di riferimento a livello mondiale.

Parlare oggi di antifascismo, di Resistenza, della dignità del lavoro, della solidarietà e della libertà significa onorare la nostra Costituzione che noi, figli di questo splendido Paese, abbiamo ereditato con la piena consapevolezza che la libertà è il bene più prezioso che ogni essere umano ha a sua disposizione.

L’articolo 21 della Costituzione, ad esempio, rappresenta la sintesi perfetta di un modello di libertà immenso a tutela della libertà di espressione: una straordinaria conquista italiana che non può che renderci orgogliosi di essere figli di questo Paese. 

Oggi abbiamo il dovere di attualizzare il portato storico della Liberazione in relazione alle complessità del tempo che viviamo.

Per farlo dobbiamo onorare attraverso il ricordo lo straordinario esempio di altruismo che ha visto donne e uomini sacrificare la propria vita per la libertà.

La Resistenza rappresentò prima di tutto una scelta di coraggio contro oppressione.  Oggi segnaliamo ancora situazioni in cui la pace è negata in troppe parti del mondo.

 

Cosa possiamo fare?

È quello che mi domando riflettendo profondamente sul valore di questa ricorrenza. È indispensabile, ritengo, praticare la pace non solo nei rapporti personali, ma anche in quelli virtuali dei social che occupano tanta parte del nostro tempo.

Voglio per questo rivolgermi ai nostri ragazzi: nelle vostre case, nelle vostre scuole, comportatevi con rispetto nei confronti di insegnanti e compagni perché anche il bullismo è oppressione, è violenza.

A noi tutti invece vorrei ricordare che oggi non stiamo dando semplicemente voce ad una pagina di storia che tutti abbiamo studiato a scuola, ma stiamo celebrando la nascita dell’Italia libera, che dà spazio al desiderio, ai sogni, alla libera affermazione personale.

Abbiamo, per questo, un dovere inderogabile di solidarietà finalizzata ad affermare la pari dignità di ogni cittadino.

Proprio per questo non dobbiamo ignorare tutti quegli elementi di disequilibrio sociale prodotti dalla lunga crisi che abbiamo alle spalle, o qualunque messaggio volto a reintrodurre il tema della diversità tra le persone a detrimento del principio di uguaglianza.

Io credo che questa Città e la sua Provincia siano state in grado di fronteggiare con grande maturità gli effetti della complessa stagione che stiamo vivendo, grazie a una capacità di inclusione e di accoglienza reale, che è il tratto distintivo della nostra comunità.

Ciò non toglie che sia sempre necessario mantenere alta la guardia e che istituzioni, forze politiche, associazioni e singoli cittadini, debbano continuare ad impegnarsi per raccogliere il testimone ideale della Resistenza e della Liberazione, nella consapevolezza che l’affermazione costante della democrazia porta con sé l’assunzione di responsabilità individuali e collettive che costituiscono la coscienza civile di un popolo e di una nazione.

Su questi temi mi troverete sempre presente.

Su questi temi la Provincia di Matera, che amo spesso definire come “la casa dei comuni” o come “l’agorà dei giovani” sarà sempre il baluardo della libertà e la culla della vera democrazia.

SI È LIBERI SE NON SI DIMENTICA!

VIVA IL 25 APRILE, VIVA LA RESISTENZA, VIVA L’UNITÀ D’ITALIA.

Si è liberi se non si dimentica.

 

Prima di condividere con voi una mia riflessione sul valore di questa importante ricorrenza saluto Sua Eccellenza il signor Prefetto di Matera, le autorità civili, militari e religiose, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche, le partigiane, i partigiani e tutti coloro che partecipano a questa cerimonia.

Oggi celebriamo la Festa della Liberazione della Repubblica Italiana: il 25 aprile non è soltanto una data simbolica.

Oggi diamo valore al ricordo di un momento storico fondamentale per il nostro Paese: la fine dell’occupazione nazifascista e la nascita dell’attuale Repubblica democratica.

Un giorno che dà pieno valore e significato a tutto ciò che rappresenta la più nobile conquista umana fondata sul rispetto del prossimo.

Penso alla pace come valore universale da difendere quotidianamente.

Penso alla democrazia, all’uguaglianza, ai principi inviolabili che rendono la nostra Costituzione un modello di riferimento a livello mondiale.

Parlare oggi di antifascismo, di Resistenza, della dignità del lavoro, della solidarietà e della libertà significa onorare la nostra Costituzione che noi, figli di questo splendido Paese, abbiamo ereditato con la piena consapevolezza che la libertà è il bene più prezioso che ogni essere umano ha a sua disposizione.

L’articolo 21 della Costituzione, ad esempio, rappresenta la sintesi perfetta di un modello di libertà immenso a tutela della libertà di espressione: una straordinaria conquista italiana che non può che renderci orgogliosi di essere figli di questo Paese. 

Oggi abbiamo il dovere di attualizzare il portato storico della Liberazione in relazione alle complessità del tempo che viviamo.

Per farlo dobbiamo onorare attraverso il ricordo lo straordinario esempio di altruismo che ha visto donne e uomini sacrificare la propria vita per la libertà.

La Resistenza rappresentò prima di tutto una scelta di coraggio contro oppressione.  Oggi segnaliamo ancora situazioni in cui la pace è negata in troppe parti del mondo.

 

Cosa possiamo fare?

È quello che mi domando riflettendo profondamente sul valore di questa ricorrenza. È indispensabile, ritengo, praticare la pace non solo nei rapporti personali, ma anche in quelli virtuali dei social che occupano tanta parte del nostro tempo.

Voglio per questo rivolgermi ai nostri ragazzi: nelle vostre case, nelle vostre scuole, comportatevi con rispetto nei confronti di insegnanti e compagni perché anche il bullismo è oppressione, è violenza.

A noi tutti invece vorrei ricordare che oggi non stiamo dando semplicemente voce ad una pagina di storia che tutti abbiamo studiato a scuola, ma stiamo celebrando la nascita dell’Italia libera, che dà spazio al desiderio, ai sogni, alla libera affermazione personale.

Abbiamo, per questo, un dovere inderogabile di solidarietà finalizzata ad affermare la pari dignità di ogni cittadino.

Proprio per questo non dobbiamo ignorare tutti quegli elementi di disequilibrio sociale prodotti dalla lunga crisi che abbiamo alle spalle, o qualunque messaggio volto a reintrodurre il tema della diversità tra le persone a detrimento del principio di uguaglianza.

Io credo che questa Città e la sua Provincia siano state in grado di fronteggiare con grande maturità gli effetti della complessa stagione che stiamo vivendo, grazie a una capacità di inclusione e di accoglienza reale, che è il tratto distintivo della nostra comunità.

Ciò non toglie che sia sempre necessario mantenere alta la guardia e che istituzioni, forze politiche, associazioni e singoli cittadini, debbano continuare ad impegnarsi per raccogliere il testimone ideale della Resistenza e della Liberazione, nella consapevolezza che l’affermazione costante della democrazia porta con sé l’assunzione di responsabilità individuali e collettive che costituiscono la coscienza civile di un popolo e di una nazione.

Su questi temi mi troverete sempre presente.

Su questi temi la Provincia di Matera, che amo spesso definire come “la casa dei comuni” o come “l’agorà dei giovani” sarà sempre il baluardo della libertà e la culla della vera democrazia.

SI È LIBERI SE NON SI DIMENTICA!

VIVA IL 25 APRILE, VIVA LA RESISTENZA, VIVA L’UNITÀ D’ITALIA."