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AUSPICIO PER IL NUOVO ANNO

Redazione 30-12-2021 17:54:21 1

MANTOVA - Come affermava il filosofo francese Jean-Paul Sartre “Ogni parola ha conseguenze. Ogni silenzio anche”. Questa frase, quasi a rappresentare un monito, risulta oggi di ponderosa risonanza, ma non basta solo tramandarla, sarebbe bene anche attuarla. Ormai, al concludersi di questo 2021 dove la tecnologia avanza, i mercati crescono, le connessioni si moltiplicano e le telecomunicazioni accelerano il loro ritmo c’è qualcosa di primaria importanza che sarebbe buono e giusto saper utilizzare al meglio: la parola. Troppo spesso, probabilmente, utilizziamo le parole a sproposito o con un intento diverso da ciò che il significante, racchiuso sotto una grafia e un insieme di fonemi, vorrebbe esprimere col significato che in sé arreca. Molto spesso nell’uso singolare del termine “parola” con valore collettivo ci si riferisce alla manifestazione di un pensiero, di un sentimento o, ancora, di una opinione (per esempio: “la sua parola vale più della mia”). Ogni parola si fa carico di rappresentare, dunque, non solo un significato, a lei attribuito, ma anche il corollario di un pensiero che le si affida o le si affibbia. Spesso, purtroppo, alle parole non viene dato ascolto poiché ciò che loro vorrebbero indicare non è abbracciato da chi le usa, svuotando di senso la lingua e rendendo torvo il messaggio che la parola vorrebbe in sé testimoniare. Gli esempi sono tanti e palesi. Uno tra tutti è l’uso improprio delle parole di carattere clinico che vengono usate come epiteto di insulto verso altri, senza pensare che dietro ogni diagnosi si cela una malattia e che la malattia ha sede in alcuni esseri umani. Così come la parola viene abusata parimenti andrebbe contrastato l’uso improprio di parole puntuali e specifiche. Poiché “ne uccide più la lingua che la spada” un auspicio semplice, ma non troppo, altruistico quanto per il bene proprio è rappresentato dal fatto che dovremmo imparare a utilizzare in modo appropriato la parola, e le parole, affinché le nostre opinioni non si tramutino in stigma divisivo per i componenti della società.

Valentina Giuliana

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