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Grana Padano,Confagricoltura plaude al nuovo piano produttivo, ma meno cali

Redazione 20-01-2021 19:12:47 1

Mantova, 20/1/2021 +++ Le ultime decisioni inerenti il Piano produttivo del Consorzio Grana Padano, approvato lo scorso dicembre, hanno provocato reazioni contrastanti nel mondo agricolo. Il nodo della questione è rappresentato dalla richiesta di riduzione delle produzioni del 3% avanzata nel mese di giugno 2020, in piena crisi pandemica da Covid-19 e di prezzo. I mercati però hanno dato risposte incoraggianti per il Grana Padano, e il taglio richiesto appariva dunque eccessivo. Da qui, la decisione di spalmarlo su due anni, vale a dire un 1,5% nel 2020 e un 1,5% nel 2021, provvedimento votato dall’assemblea del Grana Padano con larghissima maggioranza: <Manuel Lugli – condividiamo l’alleggerimento del taglio confermato dal presidente del Consorzio Renato Zaghini. I dati parlano chiaro, da gennaio a novembre 2020 i consumi sono aumentati del 3,7%, con un +7,1% nel retail in Italia. Il mese di dicembre 2020 addirittura si è chiuso con un +12,7% nelle uscite del marchiato, per un totale di oltre 5 milioni di forme uscite dai magazzini, cifra mai toccata nella storia. È la dimostrazione che i Piani produttivi sono efficaci, specie in un anno assurdo come questo, con pandemia, Brexit e dazi a influire pesantemente sui mercato>>.. Oltre all’annunciata riduzione del 3% in due anni, il Consorzio ha annunciato anche un ulteriore calo dell’1%, da mettere in atto sempre nel corso di questo 2021, portando il taglio ad un 4% complessivo in due anni: «Questo ci pare francamente eccessivo – spiega ancora Lugli – dato che il mercato, come abbiamo visto, sta dando altri segnali. Il Grana Padano si conferma la Dop più consumata al mondo, e chiediamo dunque che venga profuso uno sforzo maggiore per incrementare le vendite al di fuori dei mercati nazionali, sempre mantenendo la qualità come primo parametro indispensabile per la realizzazione del nostro formaggio». Nella prossima assemblea, in programma ai primi di febbraio, l’argomento dunque sarà all’ordine del giorno: «Chiediamo al Consorzio di ripensarci, e di ritirare l’ulteriore 1% di calo indicato a fine 2020». 

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